Porto di Manfredonia - Pescatori al lavoro
A papà Emanuele - I fratelli Emanuele e Antonio Gatta -
Dove ti trovi: » Home Page » Galleria Foto di Manfredonia » Pescatori al lavoro
La lingua di una comunità riflette sempre le condizioni, gli stati d’animo, la laboriosità dei mestieri. Quanto più un’attività è importante per un popolo, tanto più la sua terminologia penetra nell’uso linguistico. E così, nel linguaggio quotidiano, la parlata di Manfredonia si tinge di colorazioni e di peculiarità, soprattutto lessicali, proprie dei marinai.
akkumacchiè; o arrepezzè: rammagliare, rammendare le reti.
armatùre: armatura formata da sugheri e piombi legati alle corde delle reti da pesca.
assalepè, ssalepè: tirare le reti a bordo. C’ann assalepète i rite: ci hanno rubato il pescato.
bbùssele: sorteggio, effettuato al momento dell’assegnazione degli anditi di mare per la pesca delle seppie. È una tradizione di origine antica.
cecenìlle: novellame, bianchetto, costituito da piccoli pesci (alici, sarde, ecc.)che vivono per lo più su fondali fangosi.
cegghiète de mère: maltempo di mare caratterizzato da una breve e ridotta manifestazione temporalesca.
cekèle: canocchia, pannocchia, cicala di mare, pescata d’inverno, per le sue carni sode, nelle zone fangose e sabbiose per mezzo di reti a strascico.
chiamatòre: chiamatore che passa al mattino presto, di casa in casa per dare la sveglia ai pescatori.
drítte de prùte: dritto di prua, grosso elemento verticale che chiude lo scafo delle imbarcazioni all’estremità anteriore.
fèle: inchiostro, fiele delle seppie e dei polipi usato per condire i troccoli.
favùgne: vento di ponente, favonio.
fòre: largo, alto mare.
grekalète: mareggiata col vento grecale.
grùme: gromma sostanza che copre le squame dei pesci e li rende impermeabili.
iadekère: venditore di pesce.
ií sòtte: abbonacciarsi, ridursi di intensità, riferito al mare che torna calmo dopo il cattivo tempo.
iustrèle: ostro vento del sud.
kalè: calare le reti.
kalafatère: calafato.
kalmaròla: polpara, a forma di pera, dotata di più amikarècchie: (t.sc. Pecten Opercularis) pettine opercolare.
kòzzela nèreie: (t.sc. Mytilus Galloprovincialis), mitilo comune, muscolo che vive attaccato agli scogli e ai corpi sommersi a poca profondità.
lambère: lampara, riferito alla barca che utilizza delle lampade per la pesca del pesce azzurro.
makkagnamòrte: bonaccia di mare.
mmère e vvínde: andare col mare in tempesta, controvento.
muntagnèle: forte vento di tramontana.
pèska a ciangiòle: pesca della lampara.
rèmele: remi.
repízze: rattoppo delle reti.
rete ammazzarète: rete da posta rinforzata con grossi pesi che non permettono alle correnti marine il loro spostamento.
sbarròne: (t.sc. Diplodus Annularis) sparo, sparaglione.
sci a kkòppe: espressione usata per indicare la seconda pescata della stessa giornata, nella pesca delle seppie.
secciaiòle: vento che favorisce la pesca delle seppie.
skumacchiè: sostituire le reti vecchie con le nuove.
taratòffe: (t.sc. Microcosmus Sulcatus) uovo di mare.
ùrte i vrícce: Orto delle brecce, toponimo nei pressi di Siponto.
vràzze: pinne del pesce.
vulandìne: rete volante usata per i cecenìlle.
zanghètte: (t.sc. Arnoglossus Grohmann) suacia fosca, piccole sogliole.